1984 / pp. 307 / € 12,00
1984 / pp. 307 / € 12,00
«L’arte della fuga è un romanzo che evoca nel titolo una partitura musicale, fatta di variazioni intorno a un tema, e l’immagine della fuga in senso letterale. Il testo infatti è formato da sequenze di frammenti autonomi, che rimandano al tema principale, e sostituisce ai nessi convenzionali di spazio e tempo una rete di associazioni fantastiche. Che cosa incontra il lettore in questo libro? Incontra fughe, inseguimenti, delitti, insomma il meccanismo e i fatti di un giallo: però ignora non solo chi è l’assassino, ma chi è la vittima. Compie un viaggio nel passato che rende stranamente archeologico anche il presente. Frequenta un intellettuale satireggiato sotto il nome di “clerc”. Ascolta le lezioni di un professore che ha rinunciato a insegnare. Entra in un circolo scacchistico e in una metafisica del gioco. La fuga dalla vita si incarna nel suicidio di un impiegato e quella dalla letteratura traspare nei dialoghi paradossali del clerc e di un giovane autore, alle prese con la trama immaginaria di un romanzo enigmatico, oltre che con il delitto reale di cui vengono accusati. E l’investigazione che coinvolge i personaggi, intravisti come se si muovessero dietro vetri smerigliati, diventa alla fine un interrogativo sul destino della nostra specie» (Giuseppe Pontiggia).
Pubblicato nel 1968, L’arte della fuga appare qui in una nuova versione, riveduta sul piano stilistico e strutturale, e comprende parti che furono allora escluse.