2007 / pp. 197 / € 18,00 € 17,10
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Adelphi eBook
2021 / pp. 197 / € 11,99
Le piaceva giocare con gli pseudonimi, confondere le maschere. Le piaceva ripetere, con Pasternak: «Lascia dei vuoti nella vita... / e mai non esitare a cancellare / interi blocchi, interi capitoli / della tua esistenza». Schiva e appartata, Cristina Campo scomparve nel 1977, nel silenzio quasi generale di una società letteraria che non era ancora in grado di capirla. Oggi che critici e pubblico sembrano averla riscoperta, la sua parabola, sommessa ma decisiva, impone che di lei si dica di più. Occorre che uno sguardo si posi su quello che fu, come ha scritto Ceronetti, «un umbratile, filtrato viaggio nell'esistenza», così da svelare i punti cardinali di un percorso solo apparentemente lineare, illuminando, in modo al tempo stesso discreto e documentato, la vicenda umana di questa donna intensa, nutrita di letteratura e di emozioni. Occorre che uno sguardo si posi sul suo destino e lo riveli, per quanto possibile, in un racconto. Nel paziente tentativo di mettere un sassolino davanti all'altro, come si fa nelle fiabe per segnare il cammino: l'infanzia bolognese, la giovinezza fiorentina, gli anni della guerra e quelli romani, la malattia, gli amori, le amicizie, la scrittura, la fede. Per la prima volta una biografia, ricca anche di immagini, raccoglie le poche informazioni edite e le moltissime inedite e sorprendenti – tratte da lettere, testimonianze, e dal prezioso e finora sconosciuto diario del padre – sulla più misteriosa delle scrittrici italiane.