«L’unico romanziere americano vivente cui si possa attribuire del genio» (Norman Mailer).

«Il romanzo più perfetto di Nabokov» (Brian Boyd).

«Il mio unico rimpianto è che William Sloane non abbia continuato a scrivere. Se l’avesse fatto, sarebbe forse diventato un maestro del genere, o ne avrebbe creato uno completamente nuovo» (Stephen King).

Mezzo secolo dopo Il paese dei mostri selvaggi, Sendak torna a rappresentare il finimondo.

Un’altra magia di Maurice Sendak e una pietra miliare nella storia del libro illustrato.

Un romanzo che fin dalla prima riga prende alla gola – e non fa che stringerla sempre di più.

«Raymond Chandler ha inventato un nuovo modo di parlare dell’America, e da allora per noi l’America non è più stata la stessa» (Paul Auster).

«L’arte di Peter Sís ... è tutta permeata, addirittura posseduta, da un enorme, benevolo cuore» («The New York Times Book Review»).

«È il lavoro del poeta ... nominare l’innominabile, additare le imposture, prendere posizione, avviare discussioni, plasmare il mondo e impedirgli di addormentarsi» (Salman Rushdie).