2017 / pp. 277 / € 12,00 € 11,40
2017 / pp. 277 / € 12,00 € 11,40
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Biblioteca Adelphi
1977 / pp. 277 / € 12,00
Fra i cantori del Male, di ogni epoca e lingua, un posto spetterebbe di diritto a T.F. Powys. Nessuno scrittore del Novecento è infatti riuscito a mostrare con la stessa infernale precisione dove il Male si annidi, per quali vie insospettabili agisca e quale effetto possa avere sugli uomini, così spesso ignari di porlo in atto. Come sempre Powys non ha bisogno di nominare il diavolo per farci avvertire la sua presenza: gli basta un dialogo smozzicato, un boccale di birra, l'odore del fieno. Ma forse mai come in questo breve romanzo la sua arte di narratore ha sfiorato la perfezione – con le sue accelerazioni improvvise, con i suoi giganteschi understatement e il suo humour di pece; con la sua capacità di muovere implacabilmente, e senza mai cedere al pathos, una ragnatela di personaggi nello spazio chiuso di un piccolo villaggio fuori dal tempo. E ancora oggi nella terribile concretezza di queste storie riconosciamo uno dei rari scrittori metafisici del Novecento.
Traduzione di Adriana Motti.
Uno dei vertici dell’arte di narratore di T.F. Powys.