Nel mito greco era plausibile che uomini e donne potessero trasformarsi in animali, piante e rocce. Era l'ultima propaggine del regno della metamorfosi. E l'ultimo cantore di quelle storie fu Ovidio. Prima di lui e accanto a lui era fiorita su quei temi una intera letteratura, che il tempo ha sommerso. Ma almeno un prezioso relitto si è salvato: queste Metamorfosi di Antonino Liberale, che per alcune vicende sono una fonte unica e indispensabile e vanno poste accanto agli scritti di Apollodoro e di Igino come testimonianza di ciò che fu l'antica mitografia.
A cura di Tommaso Braccini e Sonia Macrì.
Gli affascinanti racconti di metamorfosi radunati fra il II e il III secolo da un misterioso autore, che costituiscono, con i Miti e l'Astronomicon di Igino, fonti essenziali della mitografia.