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János Székely

Tentazione

Traduzione di Vera Gheno

gli Adelphi, 671
2023, 2ª ediz., pp. 787
isbn: 9788845938030

€ 16,00  (-5%)  € 15,20
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IN COPERTINA
Camerieri nella sala da pranzo di un lussuoso hotel di Sankt Moritz (1936). Foto di Alfred Eisenstaedt.
alfred eisenstaedt/ullstein bild via getty images
SINOSSI

«Un capolavoro fagocitato dalla storia, dove un bambino nato sotto una cattiva stella insegue ardito la sua fortuna».

Natalia Aspesi

Tentazione è stato definito dai critici americani «a mix of Charles Dickens and Vicki Baum»: come dire, un po’ Oliver Twist, un po’ Grand Hotel. In realtà, tutto quello che potrebbe esserci di patetico nell’infanzia del piccolo Béla, abbandonato dalla madre nelle grinfie di un’orribile virago, è costantemente contraddetto dal tono del narratore, la cui ironia non viene meno neanche nei momenti più difficili. E quando infine, a quattordici anni, Béla raggiungerà la madre, anche sopravvivere nella Budapest degli anni Venti, e poi degli anni Trenta, si rivelerà un’impresa quasi disperata. Tanto più che dovrà continuamente barcamenarsi fra due mondi opposti: l’insanabile miseria del quartiere in cui abita e il lusso sfrenato del grande albergo sfavillante di luci in cui riesce a trovar lavoro. Nell’uno e nell’altro Béla incrocerà, in una vertiginosa girandola di storie, uomini e donne che della vita gli riveleranno gli aspetti più sconcertanti e scabrosi, e conoscerà la tenerezza e la passione, l’amicizia e la generosità – l’abiezione e il tradimento, la caduta e il riscatto.

«Un capolavoro fagocitato dalla storia, dove un bambino nato sotto una cattiva stella insegue ardito la sua fortuna» (Na­talia Aspesi).

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