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Meyer Levin

Compulsion

Con una Premessa di Marcia Clark
e un’Introduzione di Gabriel Levin
Traduzione di Gianni Pannofino

Fabula, 321
2017, 3ª ediz., pp. 580
isbn: 9788845931772

€ 28,00  (-5%)  € 26,60
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IN COPERTINA
Richard Loeb e Nathan Leopold ritratti nel 1924.
2017 from chicago tribune, 21/5/1924. chicago tribune. all rights reserved
SINOSSI

Oggi ricostruire fatti di sangue è diventato un intrattenimento di massa – più o meno l'unico, si direbbe. Ma c'è stata un'epoca non lontana, e peraltro abbastanza sanguinaria, in cui l'assassinio gratuito di un ragazzo da parte di due suoi coetanei veniva presentato, sulle prime pagine di tutti i giornali, come «Il delitto del secolo». Accadde a Chicago, negli anni Venti. Due ricchi studenti ebrei, Nathan Leopold e Richard Loeb (che qui si chiamano Judd Steiner e Artie Straus), avevano progettato un delitto perfetto, ma come chiunque indulga a questo genere di fantasticheria finirono per commettere un imprevedibile errore, che li mise rapidamente al centro di un clamoroso processo. Fu un caso che affascinò per decenni i migliori appassionati del crimine, ispirando a Hitchcock Nodo alla gola, e a Meyer Levin questa travolgente indagine, che diventa via via una superba costruzione romanzesca, dove, come in un grande film classico, protagonisti e comprimari – avvocati, reporter, psicoanalisti – fanno fino in fondo, come meglio non si potrebbe, la loro parte. Mentre a noi, per una volta, non resta che leggere.

«Il delitto del secolo» nel primo dei romanzi-verità americani, dieci anni prima di A sangue freddo.

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