Louis Ginzberg
Le leggende degli ebrei, VI
Da Giosuè a Ester
Biblioteca Adelphi, 654
2016, pp. 554
isbn: 9788845931000
Si assiste, in quest'ultimo scorcio della storia biblica del popolo ebraico, a un vertiginoso incalzare di eventi, come se tutto fosse contagiato da un'accelerazione incontrollata. Dall'ingresso in Terra Promessa sotto la guida del taciturno ma bellicoso Giosuè alle prodezze di giudici e condottieri, dall'istituzione di un'imperfetta monarchia allo scisma nazionale, dall'esilio babilonese alla strabiliante avventura della regina Ester, ogni cosa avviene secondo un ritmo ben diverso da quello che anima le storie precedenti, dove i patriarchi e le tribù si muovono in un mondo lento come il passo dei cammelli nel deserto. Qui tutto cambia, in primo luogo perché dominano i fatti di sangue e di guerra; ma anche nei rari periodi di pace c'è come un'ansia, una frenesia, che produce un veloce susseguirsi di accadimenti, con i protagonisti che sembrano in preda alla fretta di dire, di fare. Persino l'epopea del grande Salomone è una rapida sequenza di immagini da cui emerge un sovrano ambivalente, grandioso e meschino al tempo stesso, sapiente e insieme terribilmente incauto. Le contraddizioni che dominano l'intero corpus di racconti sembrano qui moltiplicate, ingigantite – fermo restando lo sforzo continuo, e a volte sovrumano, di intravedere la mano di Dio e la sua parola nelle aporie della storia, in ciò che non è dato capire. Una storia più avvincente che mai, certo più imprevedibile che in passato. Una storia dove l'orgoglio nazionale deve costantemente fare i conti con gli imperdonabili errori dei capi, con la natura imperscrutabile dei nemici, con le debolezze del popolo. E soprattutto con il fatto che la disgrazia non è sempre tale e la buona sorte non di rado nasconde un cattivo auspicio: nulla è come sembra, neanche quando si tratta del prode Davide che uccide Golia o del perfido Aman che trama contro gli ebrei.
La conclusione della monumentale opera di Louis Ginzberg.