Louis Ginzberg
Le leggende degli ebrei, IV
Mosè in Egitto, Mosè nel deserto
Biblioteca Adelphi, 440
2003, 2ª ediz., pp. 417
isbn: 9788845917622
Fra gli eroi dell’Antico Testamento, Mosè è forse quello che più di tutti ha rappresentato, agli occhi degli uomini di ogni tempo, l’avvolgente complessità e l’inesauribile ricchezza del testo biblico. Protagonista del ciclo narrativo più ampio, personaggio multiforme e contraddittorio, diviso fra due terre e due appartenenze, in bilico fra elezione e condanna, Mosè è lo straniero e il liberatore, il taumaturgo e l’inadempiente. Ma soprattutto ha il ruolo supremo di colui che incarna la Legge – e con ciò l’idea stessa di monoteismo. Tanto più prezioso si rivela dunque il monumentale lavoro di rielaborazione che Ginzberg dedica alla rigogliosa stratificazione delle leggende ebraiche. E non a caso questa quarta tappa del viaggio in margine alla Bibbia, che costituisce il cuore e il centro geometrico della sua opera grandiosa, è interamente consacrata alle vicende di Mosè: la nascita miracolosa e l’educazione presso la corte egiziana; la rivelazione di Yahweh e la migrazione, a capo del popolo d’Israele, verso il deserto di là dal Mar Rosso; la voce che tuona dal cielo sul monte Sinai e il tratto di stilo che incide sulla pietra i comandamenti. Così come alla lunga erranza nel deserto sarà dedicato il quinto volume.
Se fin qui la storia sacra era costruita da eroi solitari in cammino per terre quasi disabitate, nasce con l’Esodo la coscienza di un popolo. Per la prima volta l’uomo delle tribù d’Israele parla usando il «noi»: è la collettività che si riconosce in una storia, in una legge, in un futuro vagheggiato, e nella mano che la guida dalla schiavitù alla libertà, dall’Egitto verso la Terra Promessa.