Georges Simenon
La finestra dei Rouet
Biblioteca Adelphi, 543
2009, 2ª ediz., pp. 177
isbn: 9788845923975
Un lento, soffocante pomeriggio estivo. In un modesto appartamento di Faubourg Saint-Honoré, una donna sta ricucendo un vecchio vestito. Al di là della sottile parete che divide la sua stanza da quella attigua, due corpi giovani si stiracchiano voluttuosamente dopo aver fatto lamore. La donna sente tutto, immagina ogni gesto, come se li vedesse: nudi, «carne contro carne, avvinghiati, con la pelle luccicante di sudore ... si crogiolano in quel colore, in quellodore di bestia umana». Nel lungo specchio rettangolare dellarmadio, prima di provarsi il vestito, si guarda i seni, li prende in mano, li stringe: nessuno sa quanto siano belli, ancora adesso che sta per compiere quarantanni, nessuno sa che il suo corpo mai sfiorato dalla mano di un uomo è lo stesso di quando ne aveva sedici. Poi, come fa sempre, si avvicina alla finestra. Dallaltra parte della strada vive la ricca famiglia dei Rouet, proprietari non solo del palazzo in cui abitano, ma di buona parte dei palazzi intorno. Per ore e ore, da dietro le persiane accostate, la donna spia la loro esistenza: quella dei vecchi, al piano di sopra, e quella del giovane Hubert e della sua bella, irrequieta moglie Antoinette, al piano di sotto. Sarà lei, in questo assolato pomeriggio di luglio, lunica testimone di qualcosa che potrebbe anche essere un omicidio. E da ora in poi la donna comincerà a vivere per procura la vita di Antoinette: una vita «fervida, invadente, in tutta la sua spaventosa ferocia», una vita «proibita», che a poco a poco diventerà la sua. Con La finestra dei Rouet, storia di una torbida ossessione, Simenon ha scritto uno dei suoi romanzi più sottilmente perversi.