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Wilhelm Waiblinger

Friedrich Hölderlin

Vita, poesia e follia

Traduzione di Elena Polledri
A cura di Luigi Reitani

Piccola Biblioteca Adelphi, 581
2009, pp. 99
isbn: 9788845923524

€ 10,00  (-5%)  € 9,50
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SINOSSI

Quando, intorno al 1822, il diciottenne Wilhelm Waiblinger comincia a frequentarlo, Hölderlin vive ormai da oltre vent’anni recluso nella «Torre» in riva al Neckar, obnubilato, isolato dal mondo – non è più, insomma, «da considerarsi tra i vivi». Va su e giù come «le fiere ... nelle loro gabbie», suscitando in Waiblinger un brivido di orrore, recita giorno e notte un monologo incessante, e rivolge ai rari ospiti un profluvio di parole sconnesse in una lingua inventata. Mosso da un’ardente devozione, Waiblinger scruta con amorevole pietas la vita quotidiana del poeta, ma, soprattutto, riesce a penetrarne il delirio, parlando con lui di poesia, di musica e del passato, facendo in sua compagnia lunghe e rasserenanti passeggiate in riva al fiume o nella pace delle vigne. Di questa intensa frequentazione Friedrich Hölderlin, che Waiblinger scrisse tra il 1827 e il 1828 in Italia – dove si era trasferito per sfuggire alla miseria e all’autodistruzione –, è l’incantevole frutto: ritratto di mirabile intensità, fra novella romantica e dramma del destino, in cui il lettore troverà delineati la giovinezza di Hölderlin e i suoi studi, le passioni e gli amori infelici (come quello per Susette Gontard, la sua Diotima). Ma, al tempo stesso, molto di più: Waiblinger fu il primo a intuire la grandezza di Hölderlin, a cogliere il valore dei suoi manoscritti, a interrogarsi sul tormentato processo della sua scrittura, sicché questa testimonianza, capace più di qualsiasi saggio di avvicinarci al poeta, assume il peso di un precoce, essenziale gesto di fondazione critica.

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