Irène Némirovsky
Jezabel
Biblioteca Adelphi, 508
2007, 8ª ediz., pp. 194
isbn: 9788845921476
François Kollar, Ritratto di Marie Bell, fotomontaggio (1930).
MINISTÈRE DE LA CULTURE/FRANCE
Quando entra nell’aula di tribunale in cui verrà giudicata per l’omicidio del suo giovanissimo amante, Gladys Eysenach viene accolta dai mormorii di un pubblico sovreccitato, impaziente di conoscere ogni sordido dettaglio di quella che promette di essere l’affaire più succulenta di quante il bel mondo parigino abbia visto da anni. Nel suo pallore spettrale, Gladys evoca davvero l’ombra di Jezabel, l’ombra che nell’Athalie di Racine compare in sogno alla figlia: «Non ne aveva, il dolore, smorzato la fierezza; / aveva anzi, ancora, quella finta bellezza / mantenuta con cure, con espedienti labili, / per riparar degli anni le sfide irreparabili». Sì, è ancora molto, molto bella, Gladys Eysenach: il tempo sembra averla «sfiorata a malincuore, con mano cauta e gentile», quasi si fosse limitato ad accarezzarla, e le donne presenti nell’aula si sussurrano con golosità i nomi dei suoi innumerevoli amanti. La condanna sarà lieve, solo cinque anni: l’arringa della difesa ha invocato l’attenuante del movente passionale. Ma qual è la verità – quella verità che Gladys Eysenach ha cercato a ogni costo di occultare, rifiutandosi di rispondere a qualsiasi domanda, dichiarandosi senza mezzi termini colpevole, e supplicando i giudici di infliggerle la pena che merita| Capace come pochi altri scrittori di scavare nell’animo femminile con chirurgica precisione, Irène Némirovsky ci svelerà il vero, ma inconfessabile movente dell’omicidio ripercorrendo dall’inizio la storia fiammeggiante e tormentata della ricca, seducente, invidiata Gladys Eysenach: una donna che dagli uomini è stata amata con furore e dedizione assoluti, e che sopra ogni altra cosa ha voluto continuare a esserlo, e per riuscirci ha calpestato con inconsapevole e disperata ferocia chi le stava attorno – arrivando fino a uccidere.