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Elizabeth Bishop

Miracolo a colazione

Traduzione di Damiano Abeni, Riccardo Duranti, Ottavio Fatica

Biblioteca Adelphi, 487
2006, 3ª ediz., pp. 288
isbn: 9788845920295

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IN COPERTINA
Elizabeth Bishop, Cucina rossa e fiori (1955); tratto da Elizabeth Bishop, Exchanging hats. Paintings.
1996 ALICE HELEN METHFESSEL. Reprinted by permission of Farrar, Straus and Giroux, LLC.
SINOSSI

«Arcaicamente nuova» – così l’ha definita Marianne Moore, di cui è ritenuta degna erede –, Elizabeth Bishop è ormai entrata di diritto nel novero dei massimi poeti americani del Novecento, ma non ha perso nulla del suo fascino elusivo. Eterna sfrattata dai Paesi come dagli affetti, ha condotto una vita appartata, itinerante, dalla Nuova Scozia a New York, da Parigi a Key West fino al Brasile. E da questa inappartenenza costitutiva nasce la sua poesia «di immensa discrezione e di immensità discreta» – secondo le ispirate parole di Seamus Heaney –, dove grazie a «una concentrazione perfettamente inutile, dimentica di sé» e a un modo assorto, metodicamente obliquo di ottenere il giusto grado di rifrazione, si accendono visioni capaci di cogliere scorci inediti di quella sostanza surreale che intride la vita quotidiana.
In calce a ogni sua poesia c’è una scritta invisibile: «Io l’ho visto». «Musa infallibile», Elizabeth Bishop sa rendere perfetto il casuale: il suo mondo, composto di parole familiari, domestiche, spoglie, illuminanti, crea un gioco di iridescenze, un prisma di lacrime, di squame, di chiazze di benzina, mirabile miracolo che si schiude dalla finestra della pagina – una delle tante «gabbie per l’infinità» scoperte da uno di quei rari poeti che «hanno scelto da soli la propria gabbia».

Volumi dello stesso autore
Elizabeth Bishop, Robert Lowell

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A cura di Thomas Travisano, Saskia Hamilton, Ottavio Fatica
Biblioteca Adelphi, 618
2014 / pp. 445 / € 39,00  € 37,05
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