Alan Bennett
Signore e signori
Fabula, 161
2004, pp. 162
isbn: 9788845918988
Chi ha letto Nudi e crudi, La cerimonia del massaggio o La signora nel furgone sa già che la sulfurea comicità di Alan Bennett si sprigiona perlopiù da situazioni in apparenza dimesse: un appartamento svaligiato, una commemorazione funebre, i rapsodici contatti con una barbona invadente e non troppo amabile. Ma nei celeberrimi monologhi per la televisione – trasmessi dalla BBC nel 1987 e affidati all’interpretazione delle più grandi attrici inglesi, da Julie Walters a Maggie Smith, oltreché dell’autore stesso – Bennett è andato molto oltre, strappando il massimo di ilarità a un pretesto, anche scenico, ridotto al minimo. E pur essendo, di fatto, una forma a sé – un po’ commedie per voce sola, un po’ «versioni rudimentali di un racconto» – questi monologhi costituiscono la migliore introduzione possibile al mondo di Bennett, dove le leggi della logica prima o poi si incagliano su un dettaglio incongruo, finendo per ritorcersi contro chi cercava di applicarle. Come accade al Graham di Una patatina nello zucchero, costretto prima a dibattere serissimamente con la madre se l’anziano – ma decisamente vitale – spasimante di lei sia o non sia «un tipo da copriteiera», e poi a prendere atto che «abbiamo già superato la fase copriteiera». O a Lesley, l’agguerrita attrice della Sua grande occasione, che, avendo fatto notare a un attrezzista di essere stata scelta perché qualcuno si era accorto delle sue idee molto precise sulla parte, si sente seraficamente rispondere: «Più che altro si sono accorti che hai un giropetto di novantacinque centimetri».