Con un’introduzione di Jonathan Franzen e un saggio di Randall Jarrell
2021 / pp. 659 / € 16,00 € 15,20
2021 / pp. 659 / € 16,00 € 15,20
-
Fabula
2004 / pp. 561 / € 22,00 € 20,90 -
Adelphi eBook
2021 / pp. 659 / € 8,99
In un piccolo hotel sulle rive del Lago Lemano uomini e donne di varie nazionalità trascinano pigramente la propria vita nellattesa che il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale acquisti tratti meglio definiti. Nella neutralità spaziotemporale dellamena località, nella nitida impersonalità dellalbergo gli ospiti si avvicendano, vagano sospesi: lontani dai loro paesi dorigine e dai milieu cui appartengono, hanno perso lo scintillio del trucco di scena e si lasciano osservare nella loro verità sconcertante, paradossale, e senza censure. Bastano così poche pagine perché lidillio si incrini e ci si senta risucchiati dal movimento sfrenato di una giostra di personaggi cinici, di affaristi e scrocconi grotteschi, di donne melanconiche e malmaritate e uomini gretti o pazzi o solo inguaribilmente tristi. E il piccolo hotel di Madame Bonnard che con equanimità e saggezzaci racconta la storia di ognuno di loro ci appare di volta in volta unesilarante gabbia di matti o il rifugio di chi a casa propria non vuole o non può tornare.
Con questo fiammante piccolo libro il più amato da Saul Bellow fra tutti i romanzi della scrittrice australiana Christina Stead ci fa dono di una sophisticated comedy con più di una punta di crudeltà, scritta per Bette Davis più che per Doris Day, in cui il fascino irrispettoso del bianco e nero evidenzia le ombre in tutta la loro profondità.