William S. Burroughs
Pasto nudo
Fabula, 138
2001, 4ª ediz., pp. 269
isbn: 9788845916434
Con questo romanzo William Burroughs rivelò di essere nelle parole di Norman Mailer «lunico romanziere americano vivente a cui si possa plausibilmente attribuire genio». Qui per la prima volta, in anni (era il 1959) in cui questi temi e queste realtà venivano generalmente sottaciuti, Burroughs ci offre il racconto allucinato dellinferno di un tossico. Lacerato tra la necessità impellente della «roba» e il richiamo molesto della carne, braccato da poliziotti e spacciatori, Lee, il suo Doppio, trascorre le giornate in sordidi luoghi pervasi dai miasmi del corpo e dalle fobie della mente. Scavando nelle proprie ferite con lacume della paranoia e unacrobatica inventiva stilistica, Burroughs tratteggia, sfrontato e perentorio, un ritratto dellAmerica allacido fenico, un ritratto cui la vita quotidiana oltre che il cinema e la letteratura dellorrore ha tentato con gli anni di adeguarsi. LAmerica di Burroughs è schiava dell«algebra del bisogno», dominata da una inveterata forma di «dipendenza» che affonda le radici nei tessuti di corpi fantasmatici e nelle cellule di cervelli in sfacelo. Pasto nudo è la prima mappa di questa nuova terra in continua espansione. Pasto nudo, il romanzo più famoso (1959) di Burroughs, è il primo volume di una trilogia che comprende The Soft Machine e Nova Express, entrambi di prossima pubblicazione.