Derek Walcott
Prima luce
Biblioteca Adelphi, 408
2001, pp. 165
isbn: 9788845916199
Prima luce è un libro sulla morte, sulla morte della madre, anzitutto, e su quella di ciò che trascorre investendoci con un lascito prezioso di ardente e melanconica nostalgia. Un libro sul morire che sinsinua nella giornata di ciascuno di noi, e di riflesso un libro che canta la gratitudine per il dono della «luce silenziosa del mattino su steli derba lucente», inimitabile come sa esserlo la collera di un dio o un prodigio che si rinnova.
Più che mai Walcott è qui poeta del mare, artigiano devoto al dettaglio paesaggistico, che usa come lente per mettere a fuoco lansia del mutamento che tutto contamina. Nelle sue isole caraibiche le colline e i promontori sono infestati da una vegetazione rigogliosa, da colori eccessivi come quelli di antichi templi fiammeggianti doro. «La capacità descrittiva di Walcott è veramente epica» ha scritto di lui Brodskij, lamico a cui sono dedicate le Egloghe italiane, uno dei componimenti più alti del libro: «E lalveare delle costellazioni riappare, sera dopo sera, / nella tua voce, nel buio canneto dei versi che risplende di vita».
Prima luce è stato pubblicato per la prima volta nel 1997.