James Hillman
La forza del carattere
La vita che dura
Biblioteca Adelphi, 396
2000, 8ª ediz., pp. 321
isbn: 9788845915727
Non sempre è giusto cedere al fascinoso (e compassionevole) luogo comune secondo il quale chi muore giovane è caro agli dèi, perché «così come il carattere guida linvecchiamento, linvecchiamento disvela il carattere». La senilità, quindi, non è un accidente, né una dannazione o labominio di una medicina devota alla longevità, ma la condizione naturale e necessaria affinché il carattere si confermi e si compia. Come il daimon il codice dellanima presiede alla rappresentazione di noi nelletà giovane, così il carattere delinea limmagine di noi nelletà senile, vale a dire «ciò che resta dopo che ce ne siamo andati». Ma se il carattere sopravvive per immagini, invecchiare non è un mero processo fisiologico: è una forma darte, e solo coltivandola potremo fare della nostra vecchiaia una «struttura estetica» possente e memorabile, e incarnare il ruolo archetipico dellavo, custode oculato della memoria e difensore non bigotto della tradizione ovvero il compito cui siamo chiamati in tarda età. E non sarà secondaria, nelladempimento di tale compito, la forza di impatto del nostro volto, che dal carattere è stato plasmato e del carattere è limmagine più rivelatrice. Come viatico al seducente percorso cui Hillman ci invita in questo saggio, ci si potrebbe allora servire di un passo di Borges: «Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, disole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia limmagine del suo volto».
La forza del carattere è apparso per la prima volta nel 1999.