Mordecai Richler
La versione di Barney
Fabula, 131
2000, 20ª ediz., pp. 490
isbn: 9788845915703
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dallaccusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta (con lidea di assumere il ruolo di «scrittore americano a Parigi»), e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in sitcom tanto popolari quanto redditizie, grazie anche a una società di produzione che si chiama opportunamente Totally Unnecessary Productions. Barney ci parla delle sue tre mogli una poetessa esistenzialista, una miliardaria dai robusti appetiti e dalla chiacchiera irrefrenabile, e Miriam, ladorata Miriam, che lo ha appena lasciato. Ci racconta le sue passioni, come chiosare i quotidiani, o ascoltare nella notte Miriam alla radio. Ci descrive i suoi intrattenimenti, come immaginare Terry McIver che si dibatte in un mare infestato di squali, o lanciare galosce verso lattaccante della sua squadra di hockey che ha appena sbagliato un gol. Ci aggiorna sulle sue ubbie (non ricordare i nomi dei sette nani) e sui rimedi che escogita (domandarli a un figlio dallaltra parte del mondo, incurante della differenza di fuso). E ci chiede di partecipare alle sue consolazioni, accompagnandolo a deporre sulla tomba del padre, anziché il sassolino rituale, un sottaceto e un tramezzino al pastrami. Questo è Barney Panofsky, personaggio fuori misura, insofferente di tutto ciò che ottunde la vita. E questa è una delle storie più divertenti che ci siano state raccontate da molto tempo.
La versione di Barney è apparso per la prima volta nel 1997.