2011 / pp. 273 / € 28,00 € 26,60
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LAmerica è un continente inferiore? Così la pensava Hegel nel suo vano sforzo di ridurre a triadi linfinita varietà del mondo. Ma non si trattava di una tesi nuova. Questo libro magistrale un classico moderno della storiografia ne rintraccia le origini a metà del Settecento, nel grande naturalista Buffon. Fu lui il primo a dare dignità scientifica allidea di immaturità dellambiente fisico e degli animali americani. La condanna fu estesa dallabate de Pauw agli indigeni, a suo avviso fiacchi e impotenti. Ma nessuno dei due aveva mai messo piede nel Nuovo Mondo. Tale «calunnia» innescò le vivacissime reazioni degli apologeti del Buon Selvaggio, dei Gesuiti cacciati dalle colonie iberiche e dei padri fondatori degli Stati Uniti. Viceversa illustri storici (Robertson) o filosofi (Kant e Hegel) accolsero la denigrazione buffon-depauwiana. Con somma eleganza e ironia Gerbi segue gli echi di queste polemiche nella poesia del primo Ottocento (Keats, Goethe, Lenau, Leopardi), nel pensiero di naturalisti o scienziati (Humboldt, Darwin) e nelle elucubrazioni di mistici e filosofi della storia (Herder, de Maistre, Comte), come pure nei resoconti dei viaggiatori (la Trollope e Dickens) e nelle tarde repliche dei grandi scrittori americani (Emerson, Thoreau, Melville, Whitman), fin sulle soglie del nostro secolo. Con la Disputa, Gerbi ci offre un esempio memorabile di quanto avventurosa, coinvolgente e piena di capillari implicazioni possa essere la storia delle idee.