Richard P. Feynman
Il senso delle cose
Biblioteca Scientifica, 27
1999, 6ª ediz., pp. 125
isbn: 9788845914638
A un uditorio che si presume esilarato un Feynman in forma smagliante lancia le sue provocazioni intellettuali, spiegando col suo stile immediato e antiretorico in che consiste il metodo scientifico; mostrando, ad esempio, come sovente un’ipotesi da «quasi certamente» falsa possa diventare «quasi certamente» vera. O viceversa. Nel «quasi» è il succo di tutto il suo argomentare, un misto accattivante di vera-falsa ingenuità e di spietata astuzia analitica che lo porta a vagabondare al di fuori della fisica, nelle regioni di confine, dall’etica alla religione alla politica, a chiedersi il perché delle cose, della vita, di tutto, mosso da una curiosità insopprimibile, fanciullesca. «Ho firmato un contratto, mi renderò ridicolo» dice. Ma è chiaro che sta giocando. L’incertezza chiamata in causa da Feynman non significa abdicazione della ragione in favore di nuove e nebulose forme di conoscenza, non evoca luttuosi scenari di finis scientiae, ma rimanda alle origini e all’essenza stessa del sapere d’Occidente. In questa visione il dubbio, assunto quasi a condizione esistenziale, apre alla mente indagatrice spazi di libertà e di sperimentazione, per rinnovare continuamente la sfida all’ignoto.
Il senso delle cose, apparso per la prima volta nel 1998, raccoglie tre conferenze tenute da Feynman nell’aprile del 1963 presso l’Università di Washington, nel quadro delle John Danz Lectures Series.