Marcel Jouhandeau
Cronache maritali
Biblioteca Adelphi, 375
1999, pp. 190
isbn: 9788845914607
Lui, Marcel, insegnava in un liceo dei gesuiti, tentando di coniugare una vocazione religiosa solipsistica e misticheggiante con lavventura, e le avventure, di una curiosità sessuale non propriamente ortodossa. Lei, Élise, era una ballerina di cabaret, quando cabaret voleva dire Satie, Cocteau, Auric, Sauguet... Il loro matrimonio diventa unossessione, esistenziale e letteraria; e proprio perché è unossessione li lega in modo indissolubile (un giorno lui scriverà: «Il matrimonio è lordine religioso a cui appartengo»). Per Jouhandeau, instancabile indagatore della psiche altrui e soprattutto della propria, la vita coniugale è follia, tormento, quotidiana flagellazione; ma, più di ogni altra cosa, è materia da mettere su carta, tema da affrontare con le armi affilate dello scrittore, nonché con tutta limpudicizia e la monumentale acribia del cattolico eccentrico e delluomo dordine contraddittorio. Nascono così le Cronache maritali, forse il più grande jaccuse che sia mai stato concepito contro il vincolo matrimoniale, e tuttavia nel segno della sua inesorabile fatalità. Élise che nella vita reale sostiene impavida il proprio ruolo, concedendo interviste («Una santa al servizio di un dannato...») e facendo uscire luno dopo laltro i volumi di unautobiografia è condannata senza appello fin dalla prima pagina: «In Élise non ho trovato né un soccorso materiale né un sostegno morale, né amicizia né solidarietà né collaborazione...». Diario e romanzo, dramma e commedia, il libro è però molto di più dello spalancarsi indiscreto di unintimità che si spia e vuol essere spiata: nella sua prosa aspra e insieme studiatissima si legge labbandono vertiginoso del grande uomo di lettere a tutti gli umori, a cominciare dal grottesco e dal comico, che la scrittura può restituire.
Cronache maritali è uscito per la prima volta nel 1939.