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Il libro dei ventiquattro filosofi

A cura di Paolo Lucentini

Piccola Biblioteca Adelphi, 429
1999, 3ª ediz., pp. 150
isbn: 9788845914508

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SINOSSI

«Forse la storia universale è la storia di alcune metafore» ha scritto Borges una volta, dando avvio a una luminosa riflessione sulla raffigurazione di Dio e dell’Essere come «sfera infinita». E la storia di tale metafora non può prescindere dalla seconda sentenza di questo Libro dei ventiquattro filosofi, enigmatico testo medievale che raccoglie, come racconta il Prologo, le definizioni di Dio, concise e folgoranti, enunciate da ventiquattro sapienti riuniti in simposio: «Dio è una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo». Sentenza destinata a esercitare un fascino inesausto sulla cultura europea, dal Medioevo fino al simbolismo geometrico del Romanticismo tedesco: per secoli la metafora della sfera divina stimolerà la meditazione sull’infinità di Dio (da Alano di Lille a Bonaventura, a Meister Eckhart) e alimenterà una critica della fisica classica (come in Tommaso Bradwardine e Nicola Cusano) che prelude al pensiero di Giordano Bruno e alla cosmologia di Newton. E già questo basta a far comprendere che ci troviamo di fronte a un crocevia filosofico e mistico dell’Occidente medievale.

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