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Eugenio Montale, Gianfranco Contini

Eusebio e Trabucco

Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini

A cura di Dante Isella

La collana dei casi, 39
1997, pp. XXVII-328, 4 tavv. f.t.
isbn: 9788845913426

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IN COPERTINA
Eugenio Montale, 1970. Foto di Ugo Mulas.
SINOSSI

Nel 1933 un giovanissimo Gianfranco Contini dedicò al poeta degli Ossi di seppia uno dei suoi primi scritti di critica militante. Quel saggio folgorante, ospitato da un’oscura rivista e opera di un non meno oscuro recensore, non mancò di colpire profondamente Montale, che l’8 giugno così scriveva al suo ignoto estimatore: «Ho chiesto e avuto da Falqui il Suo indirizzo, e posso così ringraziarla. Lo faccio proprio di cuore. Raramente l’opera mia è stata esaminata con tanta intelligenza e tanto amore. Lei m’era ignoto fino a poco tempo fa; ciò accresce il mio interesse e la mia riconoscenza». Né Contini né Montale potevano neppure lontanamente sospettare che quella lettera avrebbe acceso la scintilla di un sodalizio fra i più alti e appassionanti della letteratura italiana del Novecento. Sodalizio destinato a durare quasi mezzo secolo, ma sinora documentato esclusivamente dall’attenzione che anche in seguito Contini non cessò di riservare all’amico – coronata nel 1974 dalla raccolta di saggi che reca l’emblematico titolo di Una lunga fedeltà e nel 1980 dalla monumentale e storica edizione dell’Opera in versi di Montale allestita insieme a Rosanna Bettarini. In realtà Contini fu per il poeta una sorta di acutissima coscienza critica, sempre attentamente ascoltata, e insieme un fedele compagno di strada – un amico. E di questa lunga fedeltà ben presto radicatasi in altrettanto lunga amicizia il carteggio di «Eusebio» e «Trabucco» offre finalmente una illuminante testimonianza. Il lettore avrà così il privilegio di ripercorrere, come scrive Isella nella sua Prefazione, un «memorabile itinerario dell’intelligenza e dei sentimenti che si svolge, scavalcando anche i silenzi e gli ostacoli del tempo di guerra, nel corso di mezzo secolo: un dialogo teso, inebriante, non mai facile».

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