Isaiah Berlin
Il mago del Nord
J.G. Hamann e le origini dell’irrazionalismo moderno
A cura di Henry Hardy
Saggi. Nuova serie, 25
1997, pp. 170
isbn: 9788845913150
Il Settecento, epoca dei Lumi, fu attraversato da alcune vene oscure che, osservate a distanza, si sarebbero rivelate essenziali. Una di queste corrisponde alla figura di Johann Georg Hamann, il «mago del Nord», come egli stesso ebbe a definirsi e come poi lo chiamarono i contemporanei. Scrittore aspro, corrusco, visionario, spesso enigmatico, Hamann racchiudeva in sé, come in uno stato di alta compressione e densità, molti degli elementi che dilagarono nel secolo successivo, dallo spirito romantico alla mistica della natura all’interpretazione esoterica della scrittura. Soprattutto, c’era in lui una profonda, fisiologica ripulsa verso i Lumi e le loro facili promesse.
Una fisionomia, si direbbe, del tutto opposta a quella di Isaiah Berlin, il grande teorico del pluralismo liberale. Ma una delle qualità eminenti di Berlin sta nella sua capacità di empatia con i propri opposti, nella sua vorace curiosità per ciò che gli è alieno e di cui riesce comunque a cogliere le ragioni con un’acutezza e una prontezza che cercheremmo invano fra gli apologeti. Così Hamann diventa in questo libro l’occasione per ricostruire il campo magnetico dell’epoca moderna attraverso l’indagine, biografica e analitica, su una delle sue figure al tempo stesso meno note e più peculiari, come anche attraverso le reazioni che essa suscitò in scrittori quali Kant e Goethe, Herder e Friedrich Schlegel, Jean Paul e Jacobi.
Il mago del Nord è stato pubblicato in Inghilterra nel 1993.