Palinuro
La tomba inquieta
Un ciclo di parole
Biblioteca Adelphi, 303
1995, pp. 183
isbn: 9788845911286
Cyril Connolly fu critico letterario temuto e ammirato, nonché animatore di una leggendaria rivista, «Horizon». Ma dietro il suo umore sarcastico e insofferente si celava uno scrittore clandestino, a cui Connolly permise una sola ma memorabile sortita, sotto lo pseudonimo di Palinuro. Scritto a Londra in tempi di angoscia, durante la guerra, La tomba inquieta è innanzitutto una mirabile mappa della sensibilità di un «egotista moderno» (V.S. Pritchett), un libro denso di timbri e risonanze composto sulla base di tre taccuini in cui «sonnecchiava una forma darte uniniziazione, una discesa agli inferi, una purificazione e una cura». Ed è anche, ovviamente, un autoritratto segreto, uno di quei testi dove si addensano i veleni e le gocce amare dellesperienza, come nei Mes Poisons di Sainte-Beuve. Ciò che attira irresistibilmente Connolly (e i suoi lettori) verso la figura di Palinuro, linfelice nocchiero di Enea i cui Mani devono essere placati, è «quel nocciolo di malinconia e di senso di colpa che dal di dentro ci distrugge». Difficile sfuggire al fascino sottile di queste pagine impossibile per chi sia roso dal vizio della letteratura.
La tomba inquieta apparve per la prima volta nel 1944.