John D. Barrow
La luna nel pozzo cosmico
Contare, pensare ed essere
Biblioteca Scientifica, 20
1994, 3ª ediz., pp. 530
isbn: 9788845910944
Da quando Galileo e Newton affermarono che la natura è scritta in linguaggio matematico, il numero è diventato il baluardo di ogni certezza, in un mondo dove le certezze in genere tendevano a dissolversi. Ma che cos’è il numero stesso? Quale specie di esistenza dovremmo attribuire a questi esseri che governano tutta l’esistenza? Quando i matematici elaborano le loro costruzioni, scoprono in quel momento qualcosa che esiste già o inventano un artificio? E, se si tratta di un artificio (spesso astruso), come si spiega che alcune remote realtà macrofisiche e microfisiche gli corrispondano così docilmente? Come si spiega non solo che i matematici si ostinino a cercare la luna nel pozzo (cosmico), ma che talvolta ce la trovino? Nella cultura occidentale, da Platone in poi, tali domande sono state poste senza tregua. Intanto i matematici procedevano imperturbabili a espandere il loro reame. Ma negli ultimi cento anni hanno finito anch’essi per turbarsi, perché l’intimità del rapporto fra matematica e scienza sperimentale riproponeva gli antichi quesiti con nuova urgenza. Ebbe così origine una crisi dei fondamenti che si può dire non sia mai finita (e finirà mai?), mentre gli studiosi si spartivano in tre scuole fondamentali in lotta fra loro come altrettante tribù. Non c’è forse al mondo nessuno che possa introdurci con l’efficacia di John Barrow a tali dispute, che coinvolgono più o meno tutto (o il tutto). In questo libro – dopo che nel precedente, fortunato Il mondo dentro il mondo si era chiesto «perché le leggi di natura hanno forma matematica» – Barrow, con passo leggero, conduce il lettore dapprima attraverso i sistemi di computo delle più antiche ed eterogenee culture, in una sorta di iniziazione all’entità prima, il numero, della quale vuole cogliere la natura. Prosegue poi esaminando la posizione delle tradizionali scuole – formalisti, convenzionalisti, intuizionisti – che continuano a confrontarsi sui fondamenti della matematica. Infine, lascia intravedere una possibile, nuova prospettiva del platonismo, e sfida il lettore a considerare come possa benissimo darsi che la matematica del futuro finisca per rivelarsi radicalmente diversa da quella che oggi ci è peculiare. Al termine di questo tortuoso, affascinante itinerario, nessuno potrà dire di vedere il numero con gli occhi di prima.