Derek Walcott
Ti-Jean e i suoi fratelli - Sogno sul Monte della Scimmia
Piccola Biblioteca Adelphi, 310
1993, pp. 176
isbn: 9788845909900
Derek Walcott ama citare la celebre frase di Joyce: «La storia è l’incubo dal quale tento di svegliarmi». Una delle strade sulle quali egli stesso cerca di arrivare al risveglio, per sé e per i «coloniali» del Nuovo Mondo, è quella del teatro. Poeta e saggista, il Premio Nobel 1992 è anche uomo di teatro, e in modo quanto mai attivo e partecipe, come autore, come scenografo, come direttore del Trinidad Theatre Workshop. I suoi testi teatrali, e in particolare Ti-Jean e i suoi fratelli e Sogno sul Monte della Scimmia, sono tappe di un viaggio a ritroso, attraverso le tenebre, verso i primordi: «un viaggio dall’uomo alla scimmia», come lo definisce Walcott nel suo saggio Che cosa dice il crepuscolo, un viaggio tra visioni e allucinazioni, in cui l’attore è «un Doppelgänger liberato dal suo ambiente e dalla sua razza». Sulla scena, dice ancora Walcott, «i rumori devono essere elementari, il rombo della pioggia, dell’oceano, del vento e del fuoco ... Il primo suono umano dev’essere come l’ultimo, il grido».
Dei due testi teatrali riuniti nel presente volume, Ti-Jean e i suoi fratelli andò in scena per la prima volta nel 1958, mentre Sogno sul Monte della Scimmia ebbe la prima rappresentazione nel 1967.