Leo Perutz
Tempo di spettri
Biblioteca Adelphi, 254
1992, pp. 241
isbn: 9788845909092
In quegli anni e in quei luoghi dove tutti avevano «paura perfino della loro ombra», quando la turbinosità spettrale degli eventi raggiunse lapice, nella Russia dove i bolscevichi da poco erano al potere e dove tutti sospettavano di tutti, si avvia la catena inesorabile dei fatti raccontati in questo romanzo. Allinterno di una generale caccia alluomo, seguiamo la caccia di un singolo da parte di un singolo, una partita segreta, incalzante, ossessiva. Dalla Russia alla Turchia, alla Francia, allItalia, a Vienna continua a rotolare linvisibile «melina» di cui parla una canzone. E nessuno sa dove finirà. Intanto cadono vittime inconsapevoli sulla strada dellinseguitore, che le guarda appena, perché fissa nella mente ha limmagine della sua preda, «che attraversava la vita col frustino in mano, azzimato e sporco di sangue, lassassino profumato
».
«Della parola genio si è abusato a lungo, sino a farle perdere senso e valore, altrimenti avrei definito questo libro semplicemente geniale» scrisse Ian Fleming a Perutz a proposito di Tempo di spettri. Linventore di James Bond vi aveva subito riconosciuto la prova magistrale di unarte del suspense spinta allestremo. Ma cera anche qualcosa di più: in questo romanzo, che si presenta come una pura, sinistra scansione di eventi, un metafisico fuoco fatuo li accompagna tutti, senza mai essere nominato, sfuggente e sovrano.
Tempo di spettri apparve per la prima volta a puntate nel 1928 su un giornale berlinese e fu subito accolto da uno strepitoso successo.