Il protagonista di questo romanzo è un giovane ebreo, Lionel Vainberg, che continuamente tenta di sfuggire al peso della sua famiglia e continuamente rischia di farsi schiacciare dal peso della società al di fuori della famiglia. Questa situazione angosciosa e comica si ripropone per lui con tale regolarità da provocarlo a una riflessione-ricordo che diventerà questo romanzo, prendendo il posto della sua attività preferita: quella di ricopiare con bella calligrafia i romanzi di Hermann Broch. E la prima riflessione di Lionel è dedicata al «principio della piramide»: secondo lui, infatti, dopo aver costruito le piramidi per i faraoni, gli ebrei avrebbero continuato a costruirle con «altri materiali», ormai invisibili e psicologici. Sotto il peso di quelle pietre che non possono più essere messe su una bilancia, pensa Lionel, nasce ogni ebreo. E con esse deve fare i conti, spostandole con delicatezza.