Gottfried Benn
Cervelli
Piccola Biblioteca Adelphi, 190
1986, 7ª ediz., pp. 121
isbn: 9788845906176
«In pace e in guerra, al fronte o nelle retrovie, da ufficiale come da medico, fra trafficanti ed eccellenze, davanti alle celle dei manicomi e a quelle delle prigioni, accanto ai letti e alle bare, nell’ora del trionfo e in quella della caduta, non mi ha mai abbandonato la trance che questa realtà non esista. Misi in moto una sorta di concentrazione interna, smossi sfere segrete, e sprofondò l’individuale, e salì alla superficie uno strato primigenio, ebbro, ricco di immagini e panico. Periodicamente rafforzato, l’anno 1915-16 a Bruxelles fu inaudito, nacque Rönne, il medico, il flagellante delle cose singole, il nudo vuoto dei contenuti, che non poteva sopportare alcuna realtà, e neppure afferrarla, che conosceva soltanto il ritmico aprirsi e chiudersi dell’io e della personalità, la incessante discontinuità dell’essere interiore, e che, di fronte alla esperienza della profonda illimitata antichissima mitica estraneità tra l’uomo e il mondo, credeva incondizionatamente ai miti e alle loro immagini». Con queste parole brucianti Gottfried Benn raccontò una volta la nascita di Cervelli, il libro che raccoglie le storie del dottor Rönne e apparve nel 1916. A distanza di settant’anni, quell’inaudito che irruppe allora nella prosa non ha perso nulla della sua forza d’urto.