Jean-Jacques Langendorf
Una sfida nel Kurdistan
Piccola Biblioteca Adelphi, 142
1982, pp. 121
isbn: 9788845905124
Spinto dalla «furia della giovinezza», con la testa ronzante delle parole di Saint-Just, di Necaev e di Lawrence dArabia (i suoi eroi, i suoi modelli), si addentra nel Kurdistan un agente dei servizi segreti nazisti (siamo nel 1941), portando con sé in una busta sigillata le istruzioni per una missione: guadagnare le tribù curde alla causa nazional-socialista, sottraendole alla influenza di agenti inglesi che sono già sul posto. Il giovane tedesco discende dalla stirpe degli agitatori per vocazione: un freddo delirio di potenza lo anima, la visione della storia come matassa di complotti dove occorre intervenire per puro senso del gioco. Come «una biglia lanciata da una mano politica attraverso lo spazio e il tempo», finisce per conficcarsi in una inerte e subdola realtà orientale, si trova di fronte e uccide un agente inglese che ha la sua stessa missione, a poco a poco si sente invischiato dal gioco che credeva di dominare e invece si dissolve fra le sue mani. In fondo a tutto, trova il sapore della sconfitta e del romanticismo deluso. Come già lElogio funebre del generale August-Wilhelm von Lignitz, questo è un magistrale apologo, dedicato non più alla Strategia ma allAvventura, al senso losco e desolato che viene costretta ad assumere, in un mondo che è ancora il nostro, linebriante «libertà dellavventuriero».
Una sfida nel Kurdistan è apparso per la prima volta nel 1969.