Russell Hoban
Il topo e suo figlio
Piccola Biblioteca Adelphi, 127
1981, 3ª ediz., pp. 224
isbn: 9788845904622
Dal banco di un negozio di giocattoli, dove stavano accanto ad amabili elefantesse e foche meccaniche, il topo e suo figlio precipitano in un immondezzaio di periferia. In piedi luno di fronte allaltro e con le mani congiunte, essi coltivano nei loro minuscoli corpi di latta il sogno di autoricaricarsi, per sfuggire alla dipendenza dal mondo. Ma la vita li trascinerà in un turbine di avventure terrorizzanti. Circondati da un maestoso e fosco paesaggio di rifiuti, di erbe e di acque, conoscono la schiavitù e il panico. Incontrano battaglie di toporagni, dighe di castori, rapimenti, profezie, duelli. Sfuggono a una compagnia di teatranti, diretta da due corvi, e riflettono sulle sentenze di una tartaruga metafisica in fondo a uno stagno. Dietro a tutto, li segue lombra perenne di un feroce persecutore, il Ratto Manny. Davanti agli occhi, trema il miraggio della Casa delle Bambole, che rifulgeva nel negozio dei giocattoli.
Questa favola, come sempre le vere favole, incanta i bambini questi grandi esperti di suspense per dire a tutti cose terribili e meravigliose. Russell Hoban ha soltanto «lasciato che il topo e suo figlio raccontassero la storia che erano stati caricati per raccontare». La loro disperazione, la loro felicità hanno un suono penetrante e primordiale, contrappuntato da qualche sottile interrogativo che ossessiona chiunque ricerchi il segreto dellautocaricamento. Da quando fu raccontata era il 1967 , questa storia è stata accolta fra le più belle dei nostri anni.