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Silvio Leonardi

L’Europa e il movimento socialista

Considerazioni sui processi comunitari: Cee e Comecon

Saggi, 14
1977, pp. 246
isbn: 9788845903397

€ 8,00  (-5%)  € 7,60
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SINOSSI

L’organica combinazione di socialismo e democrazia va ben al di là dell’ambito dello Stato nazionale: è l’elemento essenziale per l’identificazione dell’Europa occidentale, oggi «la regione più libera del mondo». In altri termini, per essere se stessa (per essere libera) l’Europa occidentale deve essere pluralista e saper integrare tutte le componenti politiche che ha sviluppato nella sua lunga storia, tra le quali un peso determinante ha il movimento ‘socialista’, comprendente oggi sia i partiti socialisti sia quelli comunisti. D’altra parte, il movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale per essere se stesso (per essere libero) dev’essere anche democratico ed europeista. È questa la conclusione a cui arriva Silvio Leonardi alla fine del suo saggio, che infatti rappresenta una singolare ricerca di identità per quanto riguarda sia l’Europa occidentale sia il movimento ‘socialista’ di questa regione del mondo. È una ricerca condotta con un metodo prevalentemente descrittivo e comparativo, che sviluppa accanto a quella della CEE la «storia parallela» del Comecon, cioè del processo comunitario avvenuto nell’Europa orientale. Ma dietro l’impassibilità del metodo, la critica rivolta agli inadempimenti del processo comunitario europeo da una parte, e alle insufficienze del movimento ‘socialista’ dell’Europa occidentale dall’altra, diventa via via più serrata.
L’Europa occidentale, per tanto tempo il ‘centro’ economico e politico del mondo, è stata anche la culla delle concezioni universalistiche, divenute poi le ideologie dominanti del nostro tempo. Ma la salvezza dell’Europa occidentale, da quando non è più il ‘centro’ del mondo, sta – secondo Leonardi – nel distruggere queste concezioni universalistiche e nel sapere assumere il suo ruolo regionale-continentale, alla stessa stregua delle altre regioni del mondo. Nello stesso punto di svolta si trova il socialismo, che ha sofferto delle stesse pregiudiziali universalistiche, e che ora deve liberarsene per essere veramente se stesso, perché, secondo Leonardi, socialismo «è prevalenza della politica sull’economia, è guida cosciente di quest’ultima, è sistema per la massima valorizzazione della persona umana, proprio in quanto è basato sull’accettazione e la valorizzazione delle differenze come elemento costitutivo di qualsiasi nuova sintesi politica e come premessa a nuove forme di equilibrio basate sul reciproco rispetto, che è veramente tale solo se è rispetto delle reciproche ‘diversità’».
Questa coincidenza ‘filosofica’ dei due destini, quello dell’Europa occidentale e quello del socialismo, rappresenta il peculiare punto di vista di questo libro e la sua dimensione ideale, anche se l’autore tiene a precisare di non aver scritto un trattato, ma semplici «considerazioni che non aspirano a essere né definitive né complete». Il lettore, tuttavia, percepirà chiaramente che questo saggio rappresenta un contributo originale al dibattito politico in corso nel mondo, e in particolare al problema dell’eurocomunismo, nozione che per Leonardi potrà acquisire una vera concretezza solo quando i vari partiti comunisti in causa riusciranno a sviluppare una politica comune verso l’Europa.
Un ulteriore interesse del libro sta nella ricchezza delle informazioni che offre sui processi comunitari CEE e Comecon, e anche nei documenti, in parte inediti in Italia, riguardanti quest’ultimo, che sono riportati in appendice.

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