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Sébastien Japrisot

La cattiva strada

Traduzione di Simona Mambrini

Fabula, 338
2018, pp. 220
isbn: 9788845933103

€ 18,00  (-5%)  € 17,10
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IN COPERTINA
Il Parmigianino, Cupido che fabbrica l’arco (1533-1534, particolare). Kunsthistorisches Museum, Vienna.
kunsthistorisches museum, vienna, austria / bridgeman images
SINOSSI

Questa è la storia di un amore. Un amore indomabile, travolgente. E innanzitutto proibito. Quello che lega un ragazzo appena quattordicenne a una suora che di anni ne ha ventisei. La passione che vivono, fino in fondo e senza rimorsi, queste due giovanissime creature viene raccontata con candore e precisione, senza compiacimenti e senza moralismi, da uno scrittore che all'epoca ha solo diciott'anni. In questo romanzo dotato di una grazia quasi prodigiosa (e che inevitabilmente ci fa pensare a un altro romanzo, pressoché perfetto, opera di un adolescente: Il diavolo in corpo di Radiguet) percepiamo, tra Denis e suor Clotilde, una tensione erotica palpabile, bruciante: e ogni qualvolta ci sono loro due, soltanto loro due, la pagina è come illuminata. Gli altri – genitori, autorità scolastiche, gerarchie ecclesiastiche – faranno tutto quanto è in loro potere per opporsi a quell'amore. Ma non vi è migliore risposta dell'epigrafe apposta al libro dall'autore stesso: «Credi nel tuo Dio se puoi, ma credi soprattutto nella vita. Se la tua vita dimentica il tuo Dio, tieniti stretta la vita...». Non è un caso che Emmanuel Carrère abbia definito Japrisot «un grande scrittore», «uno dei più originali del suo tempo».

Una passione proibita narrata, con candore e precisione, senza compiacimento e senza moralismi, da quello che Emmanuel Carrère ha definito «un grande scrittore», «uno dei più originali della sua epoca».

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