Robin Maugham
Conversazioni con zio Willie
Un ricordo di W. Somerset Maugham
La collana dei casi, 74
2008, pp. 177, 23 tavv. b.n. f.t.
isbn: 9788845922596
«Willie era certamente il più famoso scrittore vivente. E probabilmente il più malinconico». Nonostante l’attacco, il libro che Robin Maugham – nipote di Somerset e romanziere in proprio – ha dedicato allo zio è uno dei ritratti di scrittori più convincenti, utili e anche spassosi che siano mai stati pubblicati. E lo è per una ragione molto semplice: nella forma della conversazione – qui restituita con impressionante fluidità – Maugham dà il meglio di sé, alternando momenti di candore («Io sono bisessuale, ma per riguardo alla mia reputazione non ci tengo a gridarlo ai quattro venti») a pillole di saggezza, giudizi taglienti («Noël Coward aveva poco talento ma ne ha f-fatta di strada...») a grandi storie – cui ricorre ogni volta che sul viso del nipote vede affacciarsi un’ombra di scetticismo. Può trattarsi di un pettegolezzo mondano, di un aneddoto su Aleister Crowley o di un episodio inedito, come l’ambasceria affidata a Maugham da Kerenskij dopo la rivoluzione di febbraio, e destinata a Lloyd George: non importa, così come non importa che i fatti siano o no realmente accaduti – ciò che conta è che ogni volta il lettore ha la sensazione di scoprire un romanzo in miniatura dalla firma inconfondibile.