Unico plausibile parallelo a Jane Austen, Ivy Compton-Burnett (1884-1969) passò una vita in apparenza priva di eventi, a Londra, mentre intorno a lei si accumulavano le catastrofi della storia. Ma non di esse parleranno i suoi romanzi, che sono magistrali contrappunti su un altro genere di catastrofi: quelle che avvengono ogni giorno in qualsiasi interno borghese, dove senza clamori «si perpetra parecchio, si perpetra continuamente». E quale migliore occasione di nefandezze di un’eredità? Soldi, sesso e famiglia: una miscela, la più esplosiva, che non mancherà di agire. E mai si era incontrata una cronista più implacabile e lieve di questi fatti, che tutti i loro protagonisti avrebbero avuto interesse a passare sotto silenzio.