Bert Hölldobler, Edward O. Wilson
Formiche
Storia di un’esplorazione scientifica
Biblioteca Adelphi, 340
1997, 5ª ediz., pp. 350, 90 ill. in b/n, 95 ill. a colori
isbn: 9788845913075
Con le loro oltre diecimila specie, le formiche hanno avuto, in termini di capacità di sopravvivenza, dominazione del territorio e genialità di soluzioni organizzative, più successo del genere umano. Perché? Come? Alla vita e alle avventure di quelli che taluno potrebbe definire gli abitanti più riusciti del pianeta Terra hanno dedicato decenni di osservazioni e ricerche gli autori di questo libro: E.O. Wilson, il creatore della sociobiologia, e il mirmecologo B. Hölldobler. Così essi hanno decifrato per noi, quasi partecipandone, il mondo feroce e generoso delle formiche. Feroce per la durezza degli esiti, anche mortali, imposti all’individuo da strutture di comportamento quali l’inflessibile gerarchia e l’organizzazione sociale in caste; generoso per il benessere che da queste stesse strutture sociali deriva alla comunità quindi agli individui. Sia la ferocia che la generosità hanno la medesima radice: la cooperazione, uno dei risultati più controintuitivi e sorprendenti dell’evoluzione naturale.
Se Wilson ha dimostrato di avere quella capacità di diventare insetto fra gli insetti – un po’ alla maniera di Fabre – che è uno dei contrassegni più sicuri del grande naturalista, al tempo stesso l’osservazione tenace lo ha spinto verso complesse elaborazioni teoriche: tutta la concezione della sociobiologia deve molto a tali ricerche. E altri risultati cruciali vengono raggiunti nel corso di queste indagini, come ad esempio la scoperta del ruolo dei feromoni nella segnalazione e nella comunicazione all’interno della colonia. Hölldobler e Wilson, inoltre, affrontano da più parti l’inquietante nesso tra superorganismo (la colonia) e altruismo (dell’individuo), apportando fra le righe contributi epistemologici significativi. Come i lavori di Eugène Marais sulle termiti e di Karl von Frisch sulle api, Formiche rimarrà un classico dell’etologia, poiché suscita in chi lo legge una tensione pari a quella di un rapinoso romanzo – o anche di un resoconto di esplorazione.