Alfred Döblin
Traffici con l’aldilà
Piccola Biblioteca Adelphi, 388
1997, pp. 82
isbn: 9788845912863
In una piccola città della provincia inglese, durante la seconda guerra mondiale, si indaga su un inspiegabile delitto, l’omicidio del birraio van Steen, rinvenuto con la testa fracassata. Un circolo di spiritisti ricorre a un apprezzato medium, reduce da una clinica per malattie nervose, al fine di entrare in contatto – nell’aldilà – con la vittima, e scoprire così l’assassino o gli assassini. La principale indiziata è una non irreprensibile soubrette, che si dice abbia conosciuto da vicino il defunto van Steen. Indaga la polizia, indagano gli spiritisti. Anzi, l’inchiesta finisce ben presto per concentrarsi su una serie di sedute spiritiche animate da paradossali sorprese, nel corso delle quali sembrano prendere il sopravvento le forze dell’aldilà – una pittoresca popolazione di trapassati che introduce il caos nel procedere razionale delle indagini. Dopo numerosi «contatti» sbagliati, false piste e indizi platealmente smentiti, tra lo smarrimento crescente degli spiritisti e l’impotenza della polizia, una sera ha luogo il colpo di scena.
Il lettore che associa al nome di Döblin il romanzo sperimentale e metropolitano non potrà non sentirsi sconcertato e piacevolmente irretito da questo thriller occultistico, vorticoso ed esilarante, che si rivela alla fine, come Döblin stesso avrebbe detto, una sfrenata clownerie.
Traffici con l’aldilà, scritto in esilio, è stato pubblicato in Germania nel 1948.