T.E. Lawrence
Lo stampo
Biblioteca Adelphi, 318
1996, pp. 253
isbn: 9788845911972
Nel 1922, tormentato e disilluso dopo aver visto la diplomazia europea trasformare in beffa il suo trionfo militare, T.E. Lawrence – il leggendario Lawrence d’Arabia – si arruolò nella RAF come semplice aviere sotto il falso nome di Ross, mantenendo un rigoroso segreto sulla sua vera identità. Seguirono mesi di umiliazioni e dura disciplina, ma al tempo stesso di paradossale esaltazione, che giunse a sfiorare «un certo grado di felicità, molto reale». L’operazione che Lawrence stava compiendo era un temerario, disperato tentativo di cancellazione dell’Io – e per questo egli aveva scelto di perdersi in un gruppo duro e compatto di uomini per i quali «non esistono uomini sulla terra che non siano altri militari». Per mesi, nascondendosi sotto le coperte nella camerata, «fra il segnale della ritirata e l’ordine di spegnere le luci», Lawrence prese appunti sulla sua vita di ogni giorno, appunti che poi avrebbero costituito questo «libro di ferro, squadrato, atroce, un libro che nessuno leggerebbe volentieri», stilato in una prosa magistrale, scabra, scoscesa, penetrante, insieme cronaca minuziosa di un esperimento e trattato mistico sull’abiezione come «discesa all’ultimo gradino della scala». Poi, improvvisamente, l’identità di Lawrence fu scoperta, e quel periodo insieme infernale e paradisiaco ebbe fine. Ne rimase traccia solo in questo libro, quel capolavoro da bruciare di cui scrisse una volta all’amico Edward Garnett e che sarebbe apparso soltanto dopo la sua morte, nel 1955.