Friedrich Nietzsche
Epistolario 1875-1879
A cura di Giuliano Campioni, Federico Gerratana
Epistolario di Friedrich Nietzsche
1995, pp. XIII-636
isbn: 9788845911729
Questo volume dell’Epistolario copre un quinquennio fondamentale nella vita di Nietzsche (1875-1879). Dopo la stesura della Nascita della tragedia e delle Considerazioni inattuali, egli comincia ad avvertire il peso della filologia come mestiere e avvia quel processo di emancipazione dalla metafisica e di ricerca della «libertà di pensiero» che lo allontanerà definitivamente da Schopenhauer e da Wagner. L’episodio cruciale si verifica nell’estate del 1876: durante il festival di Bayreuth, Nietzsche, in preda a un senso di radicale avversione, fugge a Klingenbrunn, «un luogo profondamente nascosto nella Selva Boema», dove stende le prime annotazioni di Umano, troppo umano. L’opera, che in Ecce homo egli definirà «monumento di una crisi» ed espressione di una vittoria («Con quel libro mi sono liberato da ciò che non apparteneva alla mia natura»), segna la rottura con Wagner. Un episodio determinante, «fatale»; ma alle lettere qui raccolte altri ne sono consegnati, non meno importanti: la morte di Ritschl, maestro in filologia, le alterne vicende del rapporto con Rohde e Gersdorff, e soprattutto l’amicizia con Overbeck, Koeselitz («Peter Gast»), Paul Rée e Malwida von Meysenbug – legame, quest’ultimo, consolidato dai mesi trascorsi a Sorrento nel «convento degli spiriti liberi».