2013 / pp. 42 / € 7,00 € 6,65
2013 / pp. 42 / € 7,00 € 6,65
-
Adelphi eBook
2014 / pp. 42 / € 1,99
Già nella Parola dipinta Giovanni Pozzi aveva magistralmente indagato «lunione più intima» fra parola e immagine che si ha nel calligramma. Ma la vicenda dei rapporti fra queste due potenze della nostra mente di conseguenza fra arte e letteratura include molte altre vicende, quanto mai complesse: basti pensare ai dipinti che, quasi crittogrammi, nascondono un testo verbale preciso e, a rovescio, alle scritte deposte in composizioni figurative. E fra questi due estremi si colloca unampia zona intermedia, che coinvolge forme miste quali lemblema e limpresa, le illustrazioni di testi letterari concepite o volute dallautore (dalla Hypnerotomachia Poliphili ai Promessi Sposi) fino ai numerosi enigmi del simbolismo iconico-poetico. Riprendendo la formula dantesca del «visibile parlare» «magnifico adýnaton, un visibile da non vedersi» , Pozzi ha ancora una volta esplorato territori nuovi, spesso evitati perché richiedono una uguale perizia nel seguire le due «vie parallele» della figura e della parola. Dalla teologia mariana a Giorgione e a Piero della Francesca, dalla simbolica dei fiori alla scrittura geroglifica, vasti sono i campi dove questa indagine rigorosa e suggestiva ci conduce a risultati illuminanti, insieme storici e teorici. Tutto ciò che si pone, infatti, «sullorlo del visibile parlare» mette in questione la natura stessa dello spazio figurato, là dove coabitano immagini e lettere, entro un sottile contrappunto in cui si tratta di riconoscere il retaggio della storia nelloperare della mente.