Karen Blixen
Carnevale
e altri racconti postumi
Biblioteca Adelphi, 230
1990, pp. 392
isbn: 9788845907272
«Riuscire a trasformare le vicende della propria vita in racconti è una grande gioia, forse l’unica felicità assoluta che un essere umano possa trovare su questa terra, ma – cosa inspiegabile per i profani – è nel medesimo tempo una privazione, addirittura una sciagura»: sono parole che incontriamo in questo libro della Blixen, raccolta postuma di racconti che ci permetterà di constatare come tutta la sua vita sia stata legata a quella «felicità assoluta» che è il narrare storie. Così scopriamo in questa raccolta che novelle totalmente blixeniane come La famiglia de Cats o Zio Théodore erano già state scritte ben prima della pubblicazione delle Sette storie gotiche. Come anche potremo seguire la scrittrice fino alle sue ultime, importanti prove, innanzitutto Secondo incontro, che è di pochi mesi precedente alla morte ed è prezioso anche perché ci lascia presagire qualcosa del labirintico romanzo a lungo progettato dalla Blixen: Albondocani. Qui troviamo, infine, Carnevale, che accompagnò la Blixen per decenni e segna un vertice allucinatorio nella sua opera. Con questa raccolta, che tocca un po’ tutte le fasi della vita della Blixen e tutti i registri della sua opera – dalla leggerezza marionettistica di Zio Théodore sino alla gravità metafisica di Secondo incontro – si scopriranno tutti quei testi narrativi a cui la Blixen molto teneva ma che il tempo e le circostanze non le permisero di raccogliere in vita.
La prima edizione di questa raccolta apparve nel 1975; nel 1985, in occasione del centenario della nascita della Blixen, la raccolta fu ripubblicata con l’aggiunta di quattro racconti.