Gershom Scholem
Walter Benjamin e il suo angelo
Piccola Biblioteca Adelphi, 61
1978, 5ª ediz., pp. 110
isbn: 9788845903519
Tutta l’opera di Walter Benjamin è protetta dall’ala di un’immagine: quella di un acquarello di Klee, dal titolo Angelus Novus. E questa immagine, a sua volta, può essere intesa in tutti i suoi densi e sovrapposti significati soltanto se la si mette in rapporto con un breve, stupendo racconto in cui Benjamin svela qual è il suo «nome segreto»: Agesilaus Santander. Siamo qui, dunque, nel cuore del cuore di un’opera che, sempre più con gli anni, ci appare di una prodigiosa ricchezza di pensiero.
E nessuno poteva essere più adatto di Gershom Scholem a interpretare questa cifra nascosta di tutto Benjamin. Scholem, infatti, grande ebraista e autore di fondamentali studi sulla cabbala, fu l’amico più intimo e affine di Benjamin per molti anni. E, proprio per la sua conoscenza magistrale della mistica ebraica, egli poteva apprezzare l’inesauribile sottigliezza teologica applicata da Benjamin con audacia a ogni sorta di materiale ‘profano’, dalla letteratura, al marxismo, alla sua stessa persona. Esaminando puntigliosamente, frammento per frammento, questo «mito dell’angelo», da cui discendono gli aggrovigliati rapporti di Benjamin sia con la Storia sia con se stesso, Scholem ricostruisce una sorta di percorso occulto che si può intravedere nella vita di Walter Benjamin.
Il presente volume, oltre al saggio Walter Benjamin e il suo angelo (dove il lettore troverà, per la prima volta tradotto, il racconto Agesilaus Santander), contiene un profilo di Walter Benjamin scritto da Scholem nel venticinquesimo anniversario della morte del grande scrittore e amico, testo che ci offre una preziosa introduzione alla sua opera.