Joseph Conrad
Un avamposto del progresso
Piccola Biblioteca Adelphi, 668
2014, pp. 124, 6 immagini a colori e in b.n. nel testo
isbn: 9788845928598
Per V.S. Naipaul, uno dei suoi lettori più vicini, Joseph Conrad scriveva romanzi simili a film molto semplici, con un commento estremamente complesso. Il che sembra valere sempre, quindi anche per queste due storie. In Un avamposto del progresso due belgi si vedono affidare una missione commerciale nel cuore di quell'area di tenebra che per convenzione chiamiamo Africa, e si lasciano inconsapevolmente coinvolgere in un mercato di schiavi, la cui scoperta segnerà l'inizio di un viaggio atroce nella follia e nella morte. In La laguna, un capitano bianco dà fondo all'ancora su un maestoso fiume malese, e trascorre la notte ascoltando la storia di due fuggitivi, Arsat e la sua donna morente, fino a che l'alba gli rivela, nel «chiarore immenso di un giorno senza nuvole ... la tenebra di un mondo di illusioni». Col passare delle pagine, tuttavia, la sensazione iniziale si dissolve, lasciando il posto alla consapevolezza che in questi due casi Conrad ha ridotto il proprio commento al minimo, per far sì che nulla si frapponga fra la storia e il suo lettore: in modo da lasciare quest'ultimo senza difese davanti alle parole del racconto, alla lenta allucinazione che sprigionano e al carico di orrore che portano con sé.