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Giambattista Basile

Il racconto dei racconti

ovvero Il trattenimento dei piccoli

Traduzione di Ruggero Guarini
A cura di Alessandra Burani, Ruggero Guarini

Biblioteca Adelphi, 295
1994, 2ª ediz., pp. 668
isbn: 9788845910906

Temporaneamente non disponibile
IN COPERTINA
Dosso Dossi, Scena mitologica (1530 circa). The J. Paul Getty Museum, Malibu.
SINOSSI

Pochi italiani sanno che alcune delle più belle fiabe del mondo, da Cenerentola al Gatto con gli stivali, un po’ prima di finire dentro i libri di Perrault e Grimm, dove tutti le scoprimmo da bambini, erano giunte all’orecchio del napoletano Basile, che all’inizio del Seicento le acciuffò e inguainò nella sua lingua, infilandole in quel Cunto de li cunti che fu definito da Croce il «più bel libro italiano barocco» e da Italo Calvino «il sogno d’un deforme Shakespeare partenopeo». Ancora oggi, infatti, per la più parte degli italiani, compresi quelli che leggono molto e forse talvolta anche troppo, questo libro straordinario, insieme regale e cencioso, gentile e brutale, fastoso e plebeo, resta un capolavoro sconosciuto. A farlo diventare, come meriterebbe, un libro «popolare», non sono purtroppo bastate, finora, né le referenze di Croce, che per primo lo volse in italiano, né qualche traduzione più recente. Questa nuova versione italiana, in una lingua accessibile e piana ma aderentissima al colore e al ritmo del testo originale, farà scoprire a molti uno di quei rari libri che tutti devono e possono leggere.
Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de’ peccerille uscì postumo nel 1634-1636.

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